FAQ - Dieta non Dieta - Uova
Ho preparato uno schema settimanale per la fase 1. Per le uova nel libro suggerisce di cuocerle con il burro, questa indicazione si applica anche nelle fasi in cui non sono permessi i derivati del latte?
Si, uova e burro sono grassi molto simili e quindi più facilmente trasformabili dal fegato in energia quando proposti insieme. Ideale è cucinare con il burro chiarificato o ghi, che ha un alto punto di fumo (ovvero regge bene le alte temperature) ed è ricco in acido butirrico e altri acidi grassi a catena corta che nutrono le cellule dell’epitelio intestinale, regolano il microbioma e sono ideali per tutti coloro che soffrono di malattie infiammatorie intestinali. Non a caso il ghi viene dato in India come primo alimento al neonato: le neomamme, infatti, lo spalmano sul capezzolo prima di attaccare il bambino, una grande conoscenza intuitiva che solo oggi abbiamo iniziato a decodificare.
Il numero max di uova a settimana...quale sarebbe?
Non dobbiamo preoccuparci di mangiare troppe uova (a meno che non siamo intolleranti), dovremmo preoccuparci di mangiarne troppo poche. Le uova sono ricche in colina (solo il fegato ne contiene di più), nutriente imprescindibile per il corretto sviluppo dell’ippocampo, la regione del cervello coinvolta nella memoria, e migliore amico di chi soffre di steatosi epatica perché favorisce la “dismissione” dei grassi dal fegato verso il circolo sanguigno. Inoltre apporta vitamina B12, luteina e zeaxantina, importanti per il cervello, DHA se proviene da galline allevate all’aperto, zolfo, altre vitamine del gruppo B, calcio e altri minerali.
L’uovo è un alimento perfetto e solo in fase 1, quando le opzioni alimentari sono più ristrette, se ne fa un uso più intenso.
Si, uova e burro sono grassi molto simili e quindi più facilmente trasformabili dal fegato in energia quando proposti insieme. Ideale è cucinare con il burro chiarificato o ghi, che ha un alto punto di fumo (ovvero regge bene le alte temperature) ed è ricco in acido butirrico e altri acidi grassi a catena corta che nutrono le cellule dell’epitelio intestinale, regolano il microbioma e sono ideali per tutti coloro che soffrono di malattie infiammatorie intestinali. Non a caso il ghi viene dato in India come primo alimento al neonato: le neomamme, infatti, lo spalmano sul capezzolo prima di attaccare il bambino, una grande conoscenza intuitiva che solo oggi abbiamo iniziato a decodificare.
Il numero max di uova a settimana...quale sarebbe?
Non dobbiamo preoccuparci di mangiare troppe uova (a meno che non siamo intolleranti), dovremmo preoccuparci di mangiarne troppo poche. Le uova sono ricche in colina (solo il fegato ne contiene di più), nutriente imprescindibile per il corretto sviluppo dell’ippocampo, la regione del cervello coinvolta nella memoria, e migliore amico di chi soffre di steatosi epatica perché favorisce la “dismissione” dei grassi dal fegato verso il circolo sanguigno. Inoltre apporta vitamina B12, luteina e zeaxantina, importanti per il cervello, DHA se proviene da galline allevate all’aperto, zolfo, altre vitamine del gruppo B, calcio e altri minerali.
L’uovo è un alimento perfetto e solo in fase 1, quando le opzioni alimentari sono più ristrette, se ne fa un uso più intenso.